L’analista informatico è una figura professionale di cui le aziende non possono più fare a meno. Questi analisti si occupano infatti di migliorare l’azienda sia dal punto di vista strutturale che organizzativo, utilizzando nuove tecnologie e nuovi programmi informatici per la gestione.
Vediamo come avviarsi verso questo carriera. La strada non è semplice, ma se si ha grande forza di volontà si può diventare qualcuno di cui si avrà sempre bisogno nel mondo del lavoro.
Per prima cosa bisogna ottenere una laurea in ingegneria informatica, cosa veramente ardua, perchè si tratta di uno dei corsi di laurea più difficile che esistano.
Dopo la laurea si dovranno frequentare dei corsi di approfondimento, master universitari o organizzati da aziende leader nel settore, che formeranno così l’individuo in maniera pratica e lo avvieranno verso la professione desiderata.
Non sono previsti esami di stato, visto che la figura dell’analista informatico non è riconosciuta a livello giuridico, e quindi per il suo esercizio non necessita di iscrizioni in albi professionali.
La ricerca dell’impiego si svolge in ambito privato, l’interessato dovrà infatti presentare alle aziende la propria candidatura, e l’azienda, se lo riterrà idoneo, lo prenderà come stagista e lo farà affiancare da un’analista esperto per formarlo sul progetto a cui verrà assegnato.
Periodo di affiancamento
In questo primo periodo l’analista sarà quindi seguito attivamente in ogni suo passo, dopo di che dovrà dimostrare di essere capace di costruire programmi informatici utili per l’azienda in cui lavora, tenendo conto dei bisogni e delle aspettative del datore di lavoro.
Un primo passo dell’analista è infatti quello analitico, in cui esamina i reali bisogni dell’azienda che lo ha chiamato, per poi progettare il programma adatto a rendere più fluida, dinamica e efficiente la gestione dell’impresa, e abbassando soprattutto i costi, che sono la cosa a cui le aziende tengono di più ovviamente.