Il prestito finalizzato è una forma di prestito personale che viene acceso da un consumatore presso un rivenditore per rateizzare il prezzo di acquisto di beni e servizi.
Appartiene alla categoria del credito al consumo ed è concesso dal rivenditore che si avvale di una convenzione con uno o più istituti di credito, grazie alla quale può proporre i prestiti.
Il rivenditore non ha la possibilità di erogare prestiti, ma semplicemente di proporli alla clientela per favorire l’acquisto di un bene o servizio e successivamente istruire la pratica per l’invio alla finanziaria per la valutazione la richiesta. Sta poi alla finanziaria valutare la richiesta sulla base dei propri criteri di credito ed eventualmente autorizzare di finanziamento che verrà successivamente erogato direttamente dal rivenditore.
In questo processo il negoziante assume la qualifica di Convenzionato (dealer). Esso può proporre, a seconda delle convenzioni che ha stipulato, i finanziamenti di uno o più istituti di Credito ed incassare le provvigioni dovute. In molti casi i negozianti stipulano accordi di esclusiva con una sola banca e propongono quindi ai propri clienti solo una tipologia di finanziamento che può anche non essere la più conveniente sul mercato. Un consumatore attento all’atto dell’acquisto rateale di un bene o servizio dovrebbe quindi confrontare il TAEG del finanziamento proposto con le attuali condizioni di mercato per non incorrere in prestiti troppo onerosi.
Lato prodotto, i prestiti finalizzati sono sempre finanziamenti a tasso fisso, con un tasso di interesse espresso dal TAN (tasso annuo nominale), associato a spese di istruttoria e amministrative. Il tasso complessivo del finanziamento, comprensivo di tutte le spese accessorie, è il TAEG. (tasso annuo effettivo globale). Il piano di ammortamento è detto alla francese, con rate costanti costituite da una quota interessi decrescente nel tempo ed una quota capitale, crescente nel tempo.
Spesso nei prestiti finalizzati è previsto un periodo di preammortamento durante il quale il pagamento delle rate è limitato alla sola quota interessi o non è dovuto del tutto. Si tratta di offerte promozionali che, allo scopo di incentivare l’acquisto rateale di beni e servizi, propongono il pagamento della prima rata fino a 6 mesi dopo aver acquistato il prodotto.
Secondo la legislazione vigente in materia di credito al consumo, l’importo massimo concedibile è pari a circa 31.000 euro e viene corrisposto direttamente dalla finanziaria al rivenditore: di conseguenza nei prestiti finalizzati l’importo finanziato è sempre pari al valore del bene acquistato. Diversamente nei prestiti personali, l’importo erogato dipende dalle esigenze di liquidità del richiedente ed è erogato direttamente al richiedente stesso.
I prestiti finalizzati, contrariamente ai prestiti personali non richiedono generalmente alcuna garanzia reale quale ipoteca o pegno, dato che implicitamente la garanzia è il bene acquistato che in caso di mancato rimborso del prestito può essere pignorato. Chiaramente, per importi elevati può comunque essere richiesta la fideiussione di un garante.
Esempi tipici di prestiti finalizzati sono i finanziamenti che vengono accesi presso i concessionari auto al momento dell’acquisto di un’autovettura, ovvero quelli accesi nella grande distribuzione per acquisto di elettronica di consumo (ad esempio PC o elettrodomestici) o viaggi vacanze.
Attenzione: il contratto di prestito finalizzato viene sottoscritto con la finanziaria è totalmente distinto dal contratto di acquisto del bene, siglato con il negoziante. Nel caso in cui si manifestino problemi sul prodotto acquistato (ad esempio difetti o malfunzionamenti) non è consigliabile interrompere il rimborso delle rate che porterebbe ad una segnalazione negativa nella centrale rischi. In questi casi si intraprende un’azione nei confronti del rivenditore, ma nel frattempo è bene continuare il rimborso del finanziamento.