Oltre all’assegno bancario, esiste un altro tipo di assegno che può essere utilizzato sia da chi è titolare di un conto corrente, sia da chi non lo è. Si tratta dell’assegno circolare. Vediamo le principali differenze tra i due tipi di assegno. Mentre con un assegno bancario si ordina alla banca di cui si è clienti di pagare per proprio conto a qualcuno, con l’assegno circolare è la banca stessa che si impegna a pagare la somma indicata sull’assegno al beneficiario.
La differenza non è di poco conto. L’assegno bancario non garantisce al beneficiario la disponibilità della somma indicata sull’assegno in quanto il conto corrente del traente può essere scoperto, cioè privo di sufficiente provvista, come spiegato più nel dettaglio in questa guida sull’assegno scoperto. Con l’assegno circolare invece, è la stessa banca emittente che si impegna a pagare e che quindi garantisce con mezzi propri.
L’assegno circolare in genere non costa nulla: è sufficiente presentarsi ad uno sportello bancario e chiederne l’emissione. Se il richiedente è correntista di quell’istituto il relativo importo gli verrà addebitato in conto corrente; altrimenti dovrà versare il corrispettivo in contanti. La banca nel fornire questo servizio ha beninteso il suo tornaconto. Essa incassa immediatamente l’importo dell’assegno circolare che emette, mentre il pagamento dello stesso avverrà generalmente qualche giorno dopo, questo significa che l’azienda di credito si trova a disporre di denaro per alcuni giorni a costo prossimo a zero.
Quindi come già detto l’assegno circolare viene emesso dalla banca per somme che sono già disponibili presso la banca stessa al momento dell’emissione. Risulta essere pagabile a vista e non può essere emesso senza il nome del beneficiario.
Deve contenere
la denominazione di assegno circolare
la promessa da parte della banca di pagare al momento della presentazione una somma determinata
il nome del beneficiario (non può essere emesso “al portatore”)
la data e il luogo di emissione
la sottoscrizione della banca emittente.
La banca esegue il pagamento al beneficiario che deve presentare l’assegno all’incasso entro 30 giorni dalla data di emissione.