Il prestito alle casalinghe viene fatto rientrare da molti Istituti di credito nel comparto dei prestiti “atipici”, in quanto casalinga è un soggetto che non offre le garanzie che può vantare un dipendente a tempo indeterminato. Proprio per questo non tutte le Banche sono disposte ad erogare prestiti a questo target di clientela.
Condizione necessaria per l’accesso a questo tipo di finanziamento, è che la casalinga abbia una storia creditizia “immacolata”. Se si è cattivi pagatori o addirittura protestati, è una semplice perdita di tempo richiedere questo tipo di prestito.
L’importo finanziato è nella maggior parte dei casi modesto, massimo 2 o 3 mila euro, proprio perché il rischio di credito è sensibile. Del resto le finalità sono quelle tipiche della vita familiare, come l’acquisto di un elettrodomestico che improvvisamente si è guastato, una spesa dentistica, lo scooter per il figlio.
La caratteristica peculiare di questi prestiti è rappresentata da un piano di ammortamento meno rigido che nei tradizionali prestiti a privati.
Soprattutto se gli importi sono modesti, sotto per intenderci i 1.500 euro, la casalinga può essere finanziata tramite la consegna una particolare carta di credito, detta carta revolving. Questa carta consente di fare acquisti che non vengono saldati a fine mese come per le tradizionali carte di credito, ma vengono rateizzati in piccoli importi mensili (pari ad esempio a 50 euro). In questo modo la pratica di finanziamento è istruita una sola volta per consentire il rilascio della carta, e con tale carta si possono fare diversi acquisti. Diversamente sarebbe necessario un processo autorizzativo per ogni singola spesa.
I prestiti erogati tramite carte revolving sono in genere onerosi, ed è opportuno verificare sempre l’entità del TAEG che è una misura sintetica del costo del finanziamento.
I casi più frequenti sono due
la casalinga richiedente il prestito è disoccupata
la casalinga è impiegata almeno part time.
Nel primo caso è requisito tassativo per la concessione del prestito la presenza di un coobbligato o di un garante ritenuti finanziariamente affidabili. Tipicamente questa figura è rappresentata dal genitore, da un figlio o più spesso dal marito.
Nel secondo caso, ovvero per le casalinghe lavoratrici, il garante non è necessario e le tipologie di finanziamento sono più simili all’ordinari prestito a privati.
In aggiunta alle due casistiche descritte sopra, può accadere che una casalinga richieda un prestito per dare avvio ad una attività imprenditoriale. Esiste al proposito una legge apposita, la 215 del 1992 che eroga finanziamenti a fondo perduto in queste situazioni.
Per accedere a questi prestiti è necessario iscriversi (e superare) appositi bandi di partecipazione che hanno cadenza in genere annuale.
La legge consente non solo di finanziare lo start-up di una attività, ma anche di sostenere lo sviluppo di una attività già esistent