Il Forex, come tutti imercati finanziari, si basa sui cicli. Questo significa che una situazione che stiamo vivendo adesso è già stata vissuta in passato e sarà vissuta ancora in futuro. Secondo una teoria sviluppata nel 1929 da Elliott, ma valida ancora oggi, un ciclo completo di mercato è formato da otto onde diverse. Di queste otto onde, cinque sono impulsive, ovvero sono al rialzo, mentre tre sono compulsive, ovvero indicano un ritracciamento del trend principale, cioè un andamento temporaneamente negativo.
Ogni onda correttiva, a sua volta, è costituita da tre onde minori che si muovono in una direzione opposta rispetto al trend principale.
L’utilità delle onde di Elliott deriva dal fatto che sono l’unica formazione che riesce ad individuare con una certa esattezza il movimento del mercato, dal suo inizio fino alla fine.
Andando ad analizzare le onde di Elliott, possiamo vedere che la prima onda, che è un’onda impulsiva, ha delle maggiori probabilità di essere la più corta di tute le onde impulsive del ciclo considerato. La seconda onda, invece, è una correzione di questa prima onda. Questa seconda onda si divide a sua volta in tre sotto onde di correzione.
La terza onda è la seconda onda impulsiva del ciclo considerato. Al contrario dell’onda numero uno , è solitamente quella più lunga tra le varie onde del ciclo. La successiva onda conpulsiva, che è la quarta onda, ritraccia sul trend principale ma senza mai scendere sotto al valore minimo dell’onda numero uno. La lunghezza di questa seconda onda compulsiva deve essere maggiore rispetto alla prima onda compulsiva.
La quinta onda è l’ultima onda impulsiva. Solitamente il punto massimo di questa onda è il più alto tra tutte le altre onde impulsive, anche se a volte si potrebbe verificare che il massimo della terza onda è maggiore rispetto a quello della quinta.
Dopo la quinta onda, si sviluppano le ultime tre onde di Elliott, che invece indicano un trend discendente.